Il castello, che domina la valle del Tirino e l’altopiano di Navelli a poca distanza dalla piana di Campo Imperatore, è situato su un crinale a 1.460 metri d’altezza, in una posizione molto favorevole dal punto di vista difensivo, ed era utilizzato come punto d’osservazione militare in comunicazione con altre torri e castelli vicini sino all’Adriatico. La fondazione della rocca si fa risalire all’anno 1000 anche se il primo documento storico che ne attesta la presenza è datato 1380. La struttura, interamente in pietra bianca a conci squadrati, si compone di un maschio centrale (probabilmente preesistente), di una cerchia muraria merlata in ciottoli e quattro torri d’angolo a base circolare fortemente scarpate. L’accesso avviene attraverso un’apertura sul lato orientale posta a circa cinque metri da terra, cui si accede attraverso una rampa in legno, originariamente retrattile, poggiata su mensole in pietra. Il castello, danneggiato dal terremoto del 1703, è stato oggetto di una serie di restauri conservativi tra il 1986 e il 1989, volti a risanare la struttura e consentirne il recupero architettonico-funzionale al fine di renderlo visitabile.
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